Nell'anno 1978 un gruppo di amici diede vita in Chiaverano ad una Confraternita denominata:
Sovrano Ordine dei Cavalieri della Grappa e del Tomino
Lo scopo è di propagandare e riproporre i tradizionali prodotti Piemontesi con speciale riguardo alla valorizzazione di quelli locali: «la Grappa ed il Tomino».
Questi prodotti hanno una lunga storia nel nostro Paese. Ancora nel secolo scorso, l'economia era improntata allo sfruttamento, in loco, di gran parte delle risorse disponibili nel territorio, per ottenere prodotti destinati all'uso quotidiano e per il commercio locale.
Ecco perchè, i Soci fondatori hanno scelto nella «Grappa» e nel «Tomino» i simboli del nostro Ordine.
Nei secoli passati erano sorte spontanee associazioni chiamate «Confraternite», il cui scopo era quello di aiutare la povera gente, che spesso soffriva la fame (sopratutto nei mesi invernali) e prendere parte attiva alle manifestazioni religiose.
La più antica Confraternita, di cui abbiamo notizie, è quella di «Santo Spirito» costituita nel 1300 con funzioni assistenziali. Purtroppo, il tempo ed in particolare i saccheggi che sono seguiti alle guerre che hanno caratterizzato la nostra storia sin dal secolo XVI
(con le conseguenti invasioni degli eserciti Spagnoli, Francesi, Tedeschi e Austriaci), hanno distrutto molti documenti, che ci sarebbero stati utili per la ricerca.
I libri, custoditi nelle biblioteche civiche, fanno menzione della Confraternita di «Santa Marta», che si dice essere stata fondata nel lontano 1585, il cui scopo era visitare le persone gravemente ammalate e partecipare ai funerali.
In quella occasione, i Confratelli vestivano un saio bianco e percepivano, per la partecipazione alle esequie, una somma predeterminata.
Altra confraternita degna di nota è la «Compagnia del SS. Sacramento» - o del Corpus Domini - costituita da persone che sostenevano il baldacchino e i lanternoni per visitare gli infermi.
Con caratteristiche similari si presentano, dalla lettura dei documenti storici, le altre Compagnie che hanno operato sul territorio di Chiaverano, che sono:
- SS. Rosario
- Compagnia del Suffragio
- Compagnia di S. Martino
- Dottrina Cristiana
- Nostra Signora del Sacro Cuore di Gesù
Il Sovrano Ordine dei Cavalieri della Grappa e del Tomino di Chiaverano è una confraternita simile a molte altre operanti sul territorio che però nel tempo ha modificato, dico aggiornata, quella funzione che leggiamo sui dizionari, «associazione laica che si propone l'esercizio di opere di carità, di pietà, di culto». Noi abbiamo coniugato l'aspetto esteriore della nostra attività fatta di cerimonie, bei paludamenti, e perché no, di buon vino, di buoni piatti nostrani che cerchiamo di scoprire e di valorizzare con contenuti culturali accessibili a tutti.
Nella primavera del 1981 venne organizzato il «I Convivio della Serra» presso il Castello di S. Giuseppe.
Da allora con cadenza annuale, all'ultima domenica di Marzo, viene sempre riproposta questa occasione d'incontro per le Confraternite Enogastronomiche Piemontesi e d'altre Regioni.
Noi a nostra volta ricambiamo la visita ai loro Convivi nell'arco dell'anno. La Grappa ed il Tomino fanno dunque parte, con le Chiavi simbolo della città di Chiaverano, del nostro emblema.
Dietro questo emblema ci siamo noi. Sicuramente avete avuto, in tutti questi anni, tempo di conoscerci, apprezzarci e anche tollerarci nelle nostre manchevolezze.
L'articolo 2 del nostro Statuto così recita: «curare e sviluppare i contatti con le altre Confraternite consorelle». Riteniamo che questo aspetto sia stato fondamentale per lo sviluppo ed il mantenersi in vita della nostra Confraternita.
Abbiamo avuto occasione in questi anni di stipulare patti d'amicizia con più d'una Confraternita, fra le quali ricordiamo:
- Confraternita d'la Trippa di Moncalieri
- Cricca dei 21 Pinesi di Pino Torinese
- Confraternita del Sambajon e dij Noaset di Chivasso
- Confraternita del Sette Bello di Torre Balfredo
- Consociazione Helicensis Fabula di Borgo San Dalmazzo
- Ordine dei Maestri Coppieri di Aleramo di Casale Monferrato
- Cricca dell'Orso di Biella
- Confreries des Fines Erbes di Ivrea
- Confraternita del Bollito di Guarene
- Circolo Enologico "Il Castello" di Fossano
- Magnifica Consorteria dei Gamberai
- Grazioso Ordine delle Belle Lavandere di Settimo Torinese
- Cricca dei K18 di Ivrea
Altro aspetto molto importante per noi è l'essere stati sempre molto legati alla realtà locale. Nei limiti delle nostre possibilità e delle nostre competenze abbiamo partecipato a vari progetti che vertevano sul nostro Paese e su chi ci vive.
L'iniziale allestimento della «Bottega del Frer»; il concorso culinario bandito con l'aiuto del Centro Anziani e culminato successivamente con la stesura del libro «BON APTIT» ricette di sempre.
Abbiamo cercato di coniugare l'aspetto esteriore della nostra attività fatta di cerimonie, bei paludamenti e, perché no del buon vino, dei buoni piatti nostrani e dei contenuti culturali accessibili a tutti.
Noi, in quest'ottica, vogliamo essere menzionati per il voler riproporre abitudini conviviali e cibi che rappresentano quella parte del passato che vogliamo tramandare.
Forse è piccola cosa ma le nostre intenzioni sono chiare e vogliamo portarle avanti ancora nel tempo.
I romani, dopo la fondazione di Eporedia (odierna Ivrea, 100 a.c.) per salvaguardare la loro città (stazione di cambio dei cavalli, di qui il nome), istituirono dei villaggi fortificati,
uno di questi era «Castrum Claurianum», nasce da qui una delle teorie sull'attuale nome di Chiaverano. Quando Carlo Magno ( 800 d.c. ) fondò l'Impero d'Occidente, la presenza di Castrum Claurianum e dei villaggi di Sessano, Bellesano e Bienca era già nota da tempo ed infatti
la chiesa di S. Stefano ( 1100 d.c. ) era parrocchia di Sessano, mentre Bellesano con la sua parrocchia scomparve per l'abbandono degli abitanti dopo la frana.
Nell'anno 1003 Arduino, «primo Re d'Italia, diede in concessione al Vescovo di Ivrea diverse terre, fra le quali quelle di Chiaverano. Sotto il potere dei Vescovi-Conti, il borgo assume l'importanza di Pieve e fu uno dei primi Feudi del Vescovo, il quale teneva
custodita nel castello o bastia la chiave del tesoro capitolare, costituito dai punzoni delle monete e dei conti.
Chiaverano attualmente ha ancora la struttura di borgo medioevale con relativo ricetto e l'Amministrazione Comunale coadiuvata dagli abitanti cercano di conservarlo per non dimenticare le sue antiche origini.
I toponimi di Chiaverano nelle epoche:
- Claverius (età romana)
- Clavarius
- Clavranum
- Claveranum
- Clavayranum (fino a metà del 500)
- Chiavaria (periodo medioevale)
- Chiavaro
- Chiaverano (odierno)
Il Castello: il primo documento del castello risale al 1189, di proprietà del vescovo di Ivrea. Nel XIV secolo Chiaverano divenne una potente fortificazione; per tutto il medioevo i Chiaveranesi dovettero sostenere delle liti con gli amici e nemici del Vescovo, al fine di salvaguardare i propri diritti. Venne semidistrutto. All'inizio del XVI secolo il Castello venne ricostruito, ma durante la guerra civile e il lungo assedio di Ivrea del 1751 andò in rovina. Alcuni volontari, per liberarlo dai francesi, lo fecero saltare. e i ruderi rimasti oggi sono pochi, ma sufficienti per capire dove era ubicato.
L'acquedotto romano: l'acquedotto romano che alimentava la città di Eporedia fu costruito circa 2000 anni fa e del quale sono rimasti numerosi resti sparsi lungo il suo percorso. L'acquedotto aveva inizio dal laghetto di Bienca, nella regione denominata Maresco. Col passare del tempo, a causa del materiale trascinato a valle dalle frane, acque piovane e dalla bonifica dell'uomo durante il medioevo, il laghetto si è trasformato in una regione coltivata a prati, rivelando, solo qua e la, la sua origine. Dopo questa digressione torniamo agli inizi della Confraternita che furono agevolati dalla presenza, in Ivrea e nel Canavese, da un grande numero di Confraternite.
La nostra Confraternita è iscritta a livello nazionale alla Federazione Italiana Circoli Enogastronomici